Gino non si tocca più

Giovanni Pascoli sosteneva che i sogni sono l’infinita ombra del vero, ….ma anche il teatro non è da meno, riportando in scena aspirazioni, sogni e ansie di coloro che interpretano ruoli diversi; personaggi nati dal pensiero di un autore e modellati sul gusto di un regista.
Le cosidette commedie brillanti, che ci fanno così tanto ridere, sono molto spesso delle ironiche caricature della vita odierna e fanno parte di una comicità estremamente diretta e molto poco sottile, ed è proprio in questo genere di rappresentazioni che il sogno si trasforma nella cruda realtà.
Il merito di questa compagnia è stato di rendere chiara in pochissime battute, con una rappresentazione leggera e divertente, la totale mancanza di valori in cui galleggia parte della nostra società.
Tutti noi abbiamo partecipato nella nostra vita ad un addio al celibato di un amico o abbiamo frequentato una comitiva, ed è proprio in questo genere di occasione che si svolge la commedia: tanti amici tutti insieme che si confrontano aspettando ….il futuro sposo, Gino.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi, i dialoghi sono diretti e scoppiettanti e la rosa dei personaggi interpretati raccoglie alla perfezione le varie macro tipologie di pensiero che dominano alcuni salotti.
Come al solito è il rapporto di coppia a fare la parte del leone sul palco, nonostante esca di scena con la coda tra le gambe e abbastanza maltrattato.
Tradimenti, bugie, insicurezze, rancori, insoddisfazioni, sono le parole che sembrano andare a braccetto con la coppia, anche se il tutto condito con una buona dose di umorismo.
La totale mancanza di riservatezza e discrezione sui fatti propri e altrui è uno degli elementi chiave per esaltare l’ilarità degli eventi;
rendere grottesco e banale qualsiasi sentimento o pensiero venga palesato, eliminare a suon di battute tutto ciò che può rendere il pensiero espresso unico o degno di rispetto, risulta essere quasi un obbligo morale.
Non manca l’elemento contro corrente interpretato da una ragazza, che non si fa trascinare dalla morale “disfattista e lassista” del gruppo, ma dimostra di voler fare la differenza, credendo nell’amore con la “A” maiuscola e dichiarando che il suo modo di essere non è in linea con quello dei suoi amici.
Divertente e dinamica la scenografia ha saputo rendere moderna e accogliente ogni scena perfettamente in linea con la personalità frizzantina della commedia.
Auguro a tutti buon divertimento!

Eleonora Civita

Teatro dei servi
Gino non si tocca più
Testo e regia Giampaolo Morelli e Gianluca Ansanelli con Francesca Olivi, Maria Chiara Augenti ed Elena Cucci