L’editore ci mette subito in guardia: il Freerunning può essere pericoloso se praticato senza un’adeguata preparazione, Né s’intendono promuovere le spericolate azioni illustrate e descritte in questo simpatico libretto. Eppure ti viene subito voglia di saltare da un palazzo all’altro, o almeno di allenarti per sviluppare prestazioni adeguate a quanto si ammira nel libro. Ma non appena s’inizia a leggere il testo, capiamo immediatamente di non trovarci davanti alle prodezze esaltate dai ragazzotti di periferia, ma piuttosto di fronte a una nuova filosofia di vita.
Anche il nome è diverso: Parkour (lett. corsa a ostacoli) è quanto vediamo in certe videoclip o nei film sulle bande giovanili, Freerunning, come suggerisce il nome, evoca piuttosto la libertà.

Intanto, il principio basilare del Freerunning (abbreviato: 3run) è il modellarsi sull’individuo piuttosto che il contrario (non per niente invece il Parkour è stato inizialmente sviluppato in ambiente militare). Si tratta dunque di assecondare e/o migliorare i propri punti di forza e di debolezza, sia prettamente fisici che psicologici, anzi spirituali. Ovviamente ci si arriva per gradi, e Sébastien Foucan, vitale autore e fondatore di questa disciplina è un ex-cascatore mozzafiato che ha lavorato anche nei film di James Bond e nei videoclip di Madonna. Se gli chiedi cos’è quello che fa ora, ti risponde: è un’arte che ti permette di esprimerti senza limiti nell’ambiente che ti circonda – naturale o metropolitano non fa differenza.
E’ l’arte del movimento e dell’azione. E infatti, a vederle bene, molte prestazioni tendono all’estetica, allo spettacolo più che all’efficienza meccanica. Lo strumento resta sempre un corpo perfettamente integrato con la mente, quindi capace di superare gli ostacoli, che secondo l’autore sono sempre imposti dalla società. Ma sorprende l’aspetto ludico delle prodezze di questo atleta, che evidentemente si diverte pure, anche se obiettivamente deve mantenere una forma fisica e mentale perfetta, soprattutto al momento di stimare le distanze da un punto all’altro e coordinare muscoli e resto. Ma le immagini parlano da sole: il Freerunning è armonia, e non possiamo non apprezzare la bravura dei vari fotografi che hanno fissato gli attimi di questo nuovo modo di essere. Sono almeno una quindicina, e hanno permesso di buon grado la riproduzione delle loro immagini.