Mediterranea

LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO

Sono trascorsi ormai trentaquattro anni da quando Oriana Fallaci scrisse Lettera a un bambino mai nato, un libro edito nel 1975 da Rizzoli e diventato ben presto un best seller che ha appassionato e commosso non solo l’Italia ma il mondo intero.
Quel “bambino mai nato”, al quale la scrittrice si rivolse con passione, alternando “aghi di inquietudine” a “vampate di gioia”, avrebbe potuto avere, oggi, trentaquattro anni; e nascendo, avrebbe potuto scontrarsi con tutte le avversità, le ingiustizie e gli orrori che sua madre gli preannunciò in questa struggente lettera d’amore o, forse meglio, di vita. “Un giorno io e te dovremmo discutere un poco su questa facendo chiamata amore. Perché, onestamente, non ho ancora capito di cosa si tratti. […] non so se ti amo. Non penso a te in termini di amore. Penso a te in termini di vita”.
Una vita non sbocciata ma che, nonostante la sua declinazione al negativo, si è caricata di un valore immenso e ha svolto un compito ineguagliabile: far riflettere una donna sul senso della vita. La sua, quella del figlio che porta dentro, quella degli uomini e delle donne di ogni tempo e di ogni luogo.
In questo monologo, in cui il pendolo oscilla senza mai fermarsi tra profondo sconforto ed euforica speranza, Oriana Fallaci riflette con poetica crudezza intorno ad uno degli interrogativi che accompagnano da sempre l’essere umano: il perché dell’esistenza.
“Mi son sempre posta l’atroce domanda: e se nascere non ti piacesse? E se un giorno me lo rimproverassi gridando ‘Chi ti ha chiesto di mettermi al mondo, perché mi ci hai messo, perché?’ La vita è una tale fatica, bambino”.
Una fatica dovuta all’ininterrotta lotta per la sopravvivenza – “c’è sempre uno che per sopravvivere mangia un altro” –, all’ingiustizia sempre in agguato e alla libertà sempre troppo lontana – “l’uguaglianza, bambino, esiste solo dove stai tu: come la libertà”.
Così riflette “una donna che ha scelto di vivere sola” e che, improvvisamente e inaspettatamente, sente dentro di sé “una goccia di vita scappata dal nulla”, una goccia che le fa paura e che la affascina allo stesso tempo. Una goccia a tratti amata e a tratti odiata.
Una goccia che non sfocerà mai in quel mare in tempesta che è la vita.
Lettera a un bambino mai nato non è solo un libro da leggere tutto d’un fiato ma è anche un audiolibro, registrato per la prima volta nel 1993 e rimasterizzato nel 2008 su Cd-Rom. Una lettura attraverso la quale la voce sincera e commovente di Oriana Fallaci trasporta chi la ascolta nell’anima di una donna che si trova ad avere il potere e la responsabilità di scegliere se dare o non dare la vita. Una scelta che, in ogni caso, lascia inevitabilmente il segno, cambia per sempre l’esistenza. “Ma non conta. Perché la vita non muore”.

Linda Fratoni

Lettera a un bambino mai nato
Titolo originale
Lettera a un bambino mai nato
Autore
Oriana Fallaci
Edizioni

Rizzoli

Pagine
104
ISBN
881715010X
Prezzo di copertina:
Euro 4,65
Descrizione:

Oriana Fallaci è nata nel 1929 a Firenze dove è morta 77 anni più tardi, nel 2006. Nota per la sua vena polemica e per la radicalità delle sue prese di posizione, dopo l’attentato terroristico dell’11 settembre si schierò apertamente contro la cultura islamica. Giornalista e inviata di guerra, Oriana Fallaci si impose come scrittrice con Lettera a un bambino mai nato. Seguirono Un uomo, libro dedicato al suo compagno Alekos Panagulis, eroe della lotta contro la dittatura dei colonnelli in Grecia, e Insciallah, romanzo ambientato in Libano ai tempi della guerra civile sul finire del 1983.
Tra le sue opere più recenti spiccano La rabbia e l’orgoglio, scritto dopo l’attentato alle torri gemelle di New York e La forza della ragione, un altro violento “j’accuse” nei confronti dell’islam e una denuncia verso il declino culturale dell'Occidente. Nel 2008 Rizzoli ha pubblicato Un cappello pieno di ciliegie, romanzo postumo che racconta la storia della famiglia Fallaci su cui la scrittrice lavorò per oltre dieci anni.

RC- 9/10 - Anno III 14 settembre 2009

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