Mediterranea

BENTORNATO ABATE LUIGI

 

L’Abate Luigi è una statua che si trova in Piazza Vidoni sul fianco della chiesa di Sant’Andrea della Valle; il corpo risale ad epoca tardo romana e rappresenta una figura maschile togata, la testa invece rubata e sostituita più volte è copia di un busto conservato in museo. È una delle famose statue parlanti romane che tra il ‘500 e l’800 vennero usate da anonimi per esporre lagnanze o critiche, spesso feroci, alle autorità; la statua più importante era quella di Pasquino che sovente dialogava con le altre: Marforio, Madama Lucrezia, il Facchino di via Lata ed appunto il nostro Abate. La statua di questi, posta in origine nel cortile dell’adiacente Palazzo Vidoni, ebbe il nome con il quale è nota in quanto il volto dell’epoca somigliava a quello del sacrestano della vicina chiesa del Sudario.
Le statue parlanti, tranne il Marforio che rappresenta la personificazione di un fiume e che si trova nel cortile di Palazzo Nuovo nei Musei Capitolini, sono all’aperto esposte da secoli alle intemperie e al vandalismo da parte di incivili ed anche l’affissione di “pasquinate” con fogli attaccati con la colla non migliora lo stato dei marmi che necessitano da tempo di un intervento di restauro. E questo si sta finalmente realizzando, l’Associazione Abitanti del Centro Storico insieme con l’Assessorato e la Sopraintendenza competenti ha raccolto finanziamenti che hanno permesso di avviare una campagna di restauro delle caratteristiche “statue parlanti”. Il 3 agosto è terminato quello dell’Abate Luigi, è in corso quello di Madama Lucrezia, il 5 agosto è iniziato quello del Facchino; entro pochi mesi tutte le statue saranno restaurate con un impegno di spesa superiore a 140 mila euro.
Pasquino, l’ultima statua da restaurare, è quanto rimane di un molto mal ridotto gruppo marmoreo rappresentante Menelao che sorregge Patroclo morente; fu trovata a fine ‘400 durante lavori edili nella zona dove ora si trova e sin da allora divenne la tribuna per attacchi al “potere”.
Madama Lucrezia è un grande busto femminile posto accanto ad un ingresso di Palazzo Venezia e rappresenta forse la dea Iside forse l’imperatrice Faustina, deve il suo appellativo ad una antica amante di un re di Napoli che abitava nelle vicinanze.
Il Facchino è una fontanella con un uomo che versa acqua da una botte, fino al 1874 stava su via del Corso poi fu spostata per ragioni di viabilità in una strada laterale; l’opera fu scolpita a fine ‘500 e rappresenta, secondo la tradizione, un noto facchino dell’epoca addetto al trasporto di barili d’acqua ma molto amante del vino.

Grazie all’interessamento dell’Associazione e all’intervento dei finanziatori le statue parlanti stanno tornando in buone condizioni e potranno continuare a dialogare fra loro e con i passanti anche se l’Associazione invita gli anonimi scrittori a non imbrattare le statue con fogli e colla ma ad utilizzare il sito www.statueparlantiroma.it

 

Roberto Filippi


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