Mediterranea

IL VOLTO UMANO DELLA BARBARIE

Anche se avete perso questo film al cinema, non lasciatevelo scappare in cassetta: si tratta certamente di uno dei film più interessanti usciti quest’anno.
Prodotto in Germania, non ha nulla della lentezza che molti di noi associano ai film tedeschi: l’azione si svolge in una settimana, durante la quale quello che era iniziato come un semplice esperimento didattico si trasforma velocemente, contro le aspettative di chiunque, in catastrofe.
Un professore di sinistra dalla forte personalità e con un grande ascendente sugli studenti, incaricato di tenere un seminario sul fascismo, propone alla classe di concedergli fiducia e autorità durante la settimana, mentre lui introduce alcune minuscole regole di comportamento: chiedere il permesso e alzarsi in piedi prima di parlare, indossare una camicia bianca per distinguere la classe dalle altre. Uno studente viene incaricato di disegnare un simbolo che li rappresenti: l’Onda. Tutti insieme inventano un saluto speciale da usare tra loro.
Qualunque forma di prepotenza o di emarginazione tra i membri della classe viene proibita: tutti gli studenti del gruppo devono aiutarsi e sostenersi l’un l’altro, perché minaccia e pericolo vengono da fuori, non dall’interno della classe. Queste poche ammonizioni accendono una miccia che nessuno sospettava fosse così pronta a prendere fuoco: i ragazzi sono infinitamente bisognosi di regole, di identità, di integrazione, e iniziano da subito ad andare oltre a quello che gli è stato richiesto e che ci si attendeva da loro.
L’idea che sottende al film non è banale: le ragioni che muovono gli studenti nella loro pericolosa escalation non sono stupidità o aggressività o ignoranza, ma piuttosto il bisogno di trovare una dimensione in una società che li abbandona senza risorse interiori, senza integrazione, senza legami. In una delle scene chiave del film, il professore si trova uno degli studenti sotto casa, una notte, e nel cercare di rimandarlo a casa si sente dire: dove altro posso andare?  I miei genitori sono separati, mia madre è uscita col suo amico, io non ho nessuno, nessun altro a cui rivolgermi per parlare di me stesso.
La cosa più interessante che questo film mostra è che, sebbene la nascita dei totalitarismi, la rinuncia degli individui alle proprie libertà, venga spesso fatta apparire quasi inspiegabile, il loro successo può avere invece ragioni profonde. Rispetto alla frammentazione di intenti, all’individualismo e alla solitudine a cui può condurre una democrazia di cui i cittadini non controllano gli eccessi, il dispotismo può apparire una risposta al primario bisogno di integrazione dell’uomo.
È un grande merito del film quello di chiarire questo punto: al di là di ogni politically correct, solo la consapevolezza piena delle profonde vulnerabilità di ognuno di noi può proteggere la società aperta dai suoi nemici: non i tiranni, ma i propri stessi eccessi e le proprie stesse paure.
L’esperimento, ormai sfuggito completamente di mano all’insegnante, costretto dagli studenti a vivere all’altezza delle loro aspettative e dei loro bisogni, dovrà essere concluso anticipatamente, quando ormai le sue conseguenze più catastrofiche sono già avviate.
Una settimana può sembrare allo spettatore troppo lunga per produrre effetti così disastrosi, ma a quanto pare l’esperimento, realmente condotto in un’università americana qualche decennio fa, dovette essere concluso dopo soli quattro giorni.

Marta Baiocchi

L’ONDA
Titolo originale
Die Welle
Nazione
USA 2008
Genere
Drammatico
Durata
101 min.
Regia
Dennis Gansel
Cast

Jürgen Vogel, Frederick Lau, Max Riemelt, Jennifer Ulrich, Christiane Paul, Jacob Matschenz, Cristina do Rego, Elyas M'Barek, Maximilian Vollmar, Max Mauff.

Trama
Per spiegare la genesi di una dittatura un professore mette in atto un 'singolare' esperimento. Una classe di una trentina di studenti viene indotta a forme di cameratismo attraverso l'uso della disciplina, dell'uniforme, e di un gesto di riconoscimento (l'onda per l'appunto. La situazione però gli sfugge di mano e si trova a dover arginare una vera e propria fazione di stampo nazista.
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