Mediterranea

L’EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO: DARWIN PAGA IL SUO DEBITO

La nozione che molte lingue moderne diverse tra loro (latine, germaniche, greche, ma anche le lingue iraniane e quelle indiane) derivano da una lingua comune ancestrale, il dialetto Indo-Europeo parlato circa 10.000 anni fa, fu una delle fonti di ispirazione per Darwin nel formulare la sua teoria dell’evoluzione.

Darwin aveva ben presente che i linguaggi, analogamente alle specie, si suddividono in nuovi rivoli, si differenziano, mutano, e a volte si estinguono.
Sia nello studio dell’evoluzione delle specie che nello studio dell’evoluzione del linguaggio, però, un problema cruciale è la difficoltà di raccogliere informazioni precise su eventi a cui non abbiamo assistito, e che si deve cercare di ricostruire mediante informazioni parziali.

Due articoli pubblicati di recente dalla rivista Nature, partendo da analisi diverse, arrivano alla stessa conclusione, e concordano nell’indicare un nuovo, affascinante aspetto dell’evoluzione del linguaggio.

Il primo studio ha analizzato statisticamente le varianti di duecento vocaboli fondamentali all’interno di quattro lingue indoeuropee: inglese, spagnolo, russo e greco.

I suoi risultati mostrano che le parole di uso più comune sono quelle che si modificano più lentamente nel tempo. Così, per esempio, i vocaboli che, nelle varie lingue, indicano “cenere” o “corda” hanno un numero di varianti maggiori rispetto a vocaboli usati più frequentemente come “fuoco” o “notte”.

Nel secondo studio, un altro gruppo di ricercatori ha analizzato statisticamente la regolarizzazione dei verbi dall’inglese antico (800 AD), a quello medio (1200 AD) a quello contemporaneo. 
Di 177 verbi che erano irregolari nell’inglese antico, 145 lo erano ancora nelle epoche di mezzo e solo 98 restano irregolari a tutt’oggi.

L’analisi statistica di queste variazioni mostra che i verbi irregolari regolarizzano tanto più velocemente, quanto più di rado sono utilizzati nel linguaggio comune. Così, verbi come aiutare (to help) e ridere (to laugh) erano un tempo irregolari in inglese, ma sono oggi regolari. Verbi usati molto frequentemente, invece, sono rimasti irregolari a tutt’oggi: to be (essere), to have (avere), to do (fare), to go (andare).

E’ interessante notare che questi verbi comuni sono irregolari anche nell’italiano di oggi. Il fenomeno sembra valere anche in lingue completamente diverse da quelle indoeuropee, come il bantu.

Gli autori dei due studi non propongono spiegazioni delle loro osservazioni, si possono però fare alcune ipotesi: è possibile che le persone sbaglino meno frequentemente nel pronunciare parole che sentono più spesso. Oppure, è possibile che gli errori di pronuncia (o di scrittura) si verifichino con la stessa frequenza per tutte le parole, ma in una parola pronunciata molto frequentemente l’errore risulta diluito per chi l’ascolta, che quindi lo corregge mentalmente con più facilità.
Quello che appare chiaro, comunque, è che in alcuni casi la differenziazione del linguaggio può essere meglio compresa analizzando i vocaboli rispetto al loro significato invece che rispetto alle caratteristiche fonetiche.

La novità che ha consentito questi studi è l’impiego da parte dei ricercatori di metodi statistici molto sofisticati, inizialmente ideati per l’analisi della variabilità delle specie. I nuovi metodi di calcolo hanno consentito di ottenere dati significativi da una massa di dati che precedentemente non avrebbero mostrato un senso riconoscibile.
Lo studio dell’evoluzione dei linguaggi, perciò, che aveva prestato a Darwin alcune idee per la nascita della teoria dell’evoluzione delle specie, si vede oggi restituire metodi di analisi che l’aiutano a progredire. Come spesso succede nelle scienze, un debito ripagato.

Marta Baiocchi

Bibliografia
Pagel et al, Nature, 11.10.2007, p717
Lieberman et al, Nature, 11.10.2007, p713
Fitch, Nature, 11.10.2007, p665

 


realizzato da

con il patrocinio di


ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
Registrazione Tribunale di Roma n.354/2005 del 19 settembre 2005
Direttore responsabile: Stefania Severi - Responsabile di Redazione:Claudia Patruno