Mediterranea

La divina Commedia - l'opera

I versi di dante sono un capolavoro. La sua è una parola che cattura, conquista, tocca le corde dell'anima, sia per quello che dice che per come lo dice. La poesia di Dante è perfetta.

Monsignor Frisina, direttore del Centro liturgico del Vicariato di Roma e maestro direttore della Cappella musicale lateranense (nonchè autore di praticamente tutto quello che si canta oggi nelle parrocchie italiane...) si è voluto cimentare, con il patrocinio di Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Ministero dell’Istruzione e degli Esteri, Regioni Lazio e Toscana, Province di Roma e Firenze, Comuni di Roma e Firenze, Società Dante Alighieri, Pontificio Consiglio della Cultura, Conferenza Episcopale Italiana e Vicariato di Roma, nella trasposizione in musical dei versi danteschi, forse sulla scia del successo di "Notre Dame de Paris", seguendo le impronte di Cocciante e Lloyd Webber, e perchè no, anche un po' di Benigni.

Il risultato è un spettacolo grandioso, con un gigantesco palcoscenico rotante su cui piroettano 24 ballerini, 10 acrobati, 21 cantanti-attori e 20 comparse tra giochi di luci e proiezioni tridimensionali estremamente suggestive popolate dalle figure fantastiche ideate dal premio Oscar Carlo Rambaldi e realizzate dal maestro degli effetti speciali Sergio Stivaletti (collaboratore di Dario Argento) che si sono ispirati anche loro ad un altro grandissimo del passato, l'incisore Gustavo Dorè.

Bravi gli attori, bellissime voci. Peccato questa abitudine di farli cantare in un microfono e mettere il volume degli altoparlanti ad altezze poco sostenibili da orecchie umane. Ovviamente l'inferno piace di più, coinvolge maggiormente e le quasi due ore trascorse ad ascoltare le tristi vicende di Paolo e Francesca, Ulisse, Pier delle Vigne e il Conte Ugolino volano in confronto all'oretta scarsa di Purgatorio e Paradiso che sembrano non finire mai. A onor del vero il balletto creato per la valletta fiorita del Purgatorio è molto bello e rimane a lungo negli occhi, mentre il buffo grifone che entra insieme a Beatrice nel finale è sconcertante, più adatto a un capodanno cinese che alle glorie del Paradiso (peraltro ha riscosso grande consenso di pubblico...)

In tutta questa meraviglia di colori, scenografie suggestive, balletti coreografati in modo da fondersi ed essere parte integrante della narrazione, devo dire che ho desiderato tanto che gli attori non cantassero ma si limitassero a recitare. Perchè la poesia di Dante è già musica, perchè il volume era veramente troppo alto, perchè non c'era un ritornello abbastanza incisivo da canticchiare una volta usciti dal teatro, e questo passare dalla musica pop, funk, rock, jazz e heavy metal dell’Inferno ai canti simil-gregoriani del Purgatorio fino alla lirica del Paradiso crea confusione e manca di originalità, come certe affermazioni sulla scelta della musica rock per rappresentare l'Inferno.

Musiche noiose e un po' inutili dunque, eccetto l'aria di Ulisse e il grazioso ingresso di Caronte, per questo Dante alla ricerca di se stesso, originale nella sua presenza fisica nell'interpretazione del sempre valido Vittorio Matteucci, accompagnato da un luciferino Virgilio, più adatto a Faust che a Dante, interpretato da Lalo Cibelli con grande sensibilità, decisamente il più convincente sul palco.

Sonia Conversi

 

Teatro Divina Commedia
Piazzale Giovanni Paolo II – Viale dell’Archiginnasio
Tor Vergata - Roma
Info: Tel. 06.37.21.269 
biglietteria@novars.info
Biglietti: a partire da Euro 25.00, riduzioni anziani, studenti e gruppi
Prevendite presso le ricevitorie Lottomatica o attraverso il servizio Listicket di Lottomatica Italia Servizi chiamando il numero del call center 199.109783 o collegandosi al sito www.listicket.it.



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