Mediterranea

Riflescienza: Paura di amare

 

Una stranissima a forma di travestitismo è stata scoperta recentemente nella cimice del pipistrello africano, un insetto rossiccio imparentato con le cimici dei letti dei nostri paesi.

In questa specie, i maschi imitano l’apparato genitale femminile, che consiste in una piccola protuberanza a forma di imbuto che segnala il punto in cui essere fecondate. Poiché l’imbutino dei maschi, però, è un po’ diverso da quello delle femmine, ad esempio più largo, una parte delle femmine a loro volta imita i maschi, facendosi crescere a sua volta imbutini più larghi. Insomma: in questi insetti, i maschi si travestono da femmine, e le femmine imitano il travestimento imperfetto dei maschi, per sembrare maschi a loro volta.

Questo comportamento evolutivo ha lasciato stupefatti gli studiosi: nulla di simile era mai stato visto in nessun altro animale.

La spiegazione sarebbe dovuta al fatto che, in questa specie, il maschio inietta lo sperma nella femmina pungendone l’addome, e rilasciandolo direttamente nel sangue. Il seme viene trasportato così alle ovaie attraverso il circolo sanguigno. Probabilmente, l’accumularsi di ferite all’addome era troppo dannoso per le femmine, che hanno evoluto una protuberanza a forma di imbuto in modo da limitare il danno ad un solo punto, invece di venire bucherellate per tutto il corpo.

Dal momento, però, che i maschi si accoppiano spesso anche tra loro per errore, pungendosi l’un l’altro (e infatti gli studiosi hanno osservato molti maschi malconci, con l’addome pieno di ferite), avrebbero “copiato” lo stratagemma dalle femmine, evolvendo anche loro delle protuberanze-guida. I loro imbutini, però, dovevano rimanere leggermente diversi da quelli delle femmine, in modo che le femmine restassero riconoscibili e venissero punte più frequentemente.

A questo punto, cosa potevano fare le femmine? Modificare il loro imbutino rendendolo simile a quello di maschi, nel tentativo di sfuggire il più possibile a questi perniciosi rapporti sessuali.
Nella continua rincorsa al mimetismo di questa specie, insomma, sembra che la cosa più importante per questi insetti sia cercare di sfuggire il più possibile agli incontri amorosi.

Senza riguardo alcuno per le parole del poeta: “L'amore è un fuoco nascosto, una piaga gradevole, un veleno saporito, una amarezza dolce, un dolore dilettevole, un tormento allegro, una ferita dolce e fiera, una morte blanda”.

 Marta Baiocchi

 

 


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