Mediterranea

“MI CHIAMO ARIA”...DICE, TITOLANDO IL SUO LIBRO, GIANLUCA CAVINO

 

Decifrare e comprendere un nuovo lavoro di scrittura, significa rispondere a una domanda difficile e affascinante:
Perché scriviamo? E si tratta ogni volta di affrontare un “giallo”, più o meno ermetico, più o meno seducente, e se le vecchie chiavi…  “di lettura” non girano, ci vuole pazienza.

Quando poi sulla prima pagina del libro leggi la parola “Poesia”, occorre spesso un robusto grimaldello per lavorare al buio, non solo tra le righe, ma oltre l’apparenza ingannevole della parola. Nel caso di Gianluca Cavino, scopriamo che, non la ricerca della forma, né il canto, né la bellezza della frase, muovono la mano alla scrittura. Al contrario sembra quasi ci sia un impegno opposto, come se perdersi nella cura della forma fosse un lusso inutile rispetto alla drammatica urgenza del “movente”. E dunque oltre velate nostalgie di beatitudine prenatale, che appaiono e scompaiono tra le righe, i temi costanti del pensare e i “tormenti poetici”di Cavino sono dettati da timori e problemi concreti: “Ciò che è essenziale / sfugge al cuore dell’uomo.”
Ma soprattutto ci sono sogni possibili vissuti ad occhi ben aperti e una realtà drammatica che noi, poveri animali terrestri, votati alla ricchezza e al potere, non riusciamo più a vedere.

Cavino, filosofo inevitabilmente verde per vocazione e per impegno politico, si esprime quotidianamente attraverso un appassionante lavoro sociale nel colore della speranza e della vita per poi rivelare, la notte, un’anima tormentata, nel linguaggio segreto della poesia. In una forma diretta, filosofica e costruttiva, insolita in un mondo di gare stilistiche o di confessioni lirico-sentimentali, spesso fini a se stesse, colpisce una sincerità robusta, talvolta cruda, ispirata a elementi fondamentali che Lui esprime e svela.

Sospeso tra dubbi e certezze Gianluca inizia dicendo:“Mi chiamo aria” e come antico poeta d’Arcadia, assume a nome d’arte, l’ineffabile e primigenio elemento femminile, magico soffio intoccabile che accarezza e che può sferzare all’improvviso, richiamandoti alla vita. Aria: principio assoluto d’ogni cosa, lieve e fortissimo simbolo di libertà in opposizione ad un mondo razzista, dittatoriale e consumistico che sopravvive ormai solo di morte.

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Ma oltre l’evanescenza del titolo, e dietro l’essenziale immagine di copertina di Pietro D’Agostino, i testi poetici raccontano la natura razionale tendenzialmente scientifica dell’autore, che torna caparbiamente su irrinunciabili progetti “necessari” per cambiare l’uomo e il mondo.“Uomo / il tuo peggior male è la / rassegnazione”.
E lui non si rassegna e combatte ogni giorno, anche con l’arma della poesia. Sembra che la pagina poetica sia per Cavino rifugio e dimora, un’oasi “verde” dove prendere respiro e condividere emozioni e stupori in contemplazione e difesa della bellezza che, malgrado tutto, ancora ci circonda, ci arricchisce e ci salva, oltre ogni nostro merito.

Talvolta, il gioco della rima, lieve e nostalgico, riporta al mondo mai trascorso di un fanciullo serissimo e amoroso che fortunatamente ritorna, in ore diverse del cammino, a indicare la strada. E il giovane poeta romano ci dice passionalmente che poesia è il  sogno di salvare la natura e l’uomo da se stesso, utopia che Lui riafferma in concreto, lavorando quotidianamente contro la logica brutale del profitto. Poesia è musa ispiratrice del suo immaginare notturno quando sogna e scrive in segreto, ma non solo per se stesso e se il vento pesante del reale porta presentimenti funesti può e deve esserci sempre un colpo d’ala che salva:” Lascio l’inconscio viaggiare/ e mi ritrovo a sperare.” Anche a pagina 41 troviamo un ritratto tragicamente realistico dell’umano, supremo incontrastato signore della guerra, ma con possibilità di riscatto finale, a patto di lasciar trapelare quel amore che comunque è in noi:“Non c’è amore più grande /che /scoprirsi /amore..”
Non a caso, il sogno poetico-sociale di Gianluca Cavino, nasceva come folgorazione: “Un lontano giorno…” di fronte al mare.

Sarina Aletta

 

MI CHIAMO ARIA

Titolo originale
MI CHIAMO ARIA
Autore
Gianluca Cavino
Edizioni

Mercanti, Roma, 2007 http://www.mercantieditore.com/

ISBN
978.88.95079.06.6

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