L’AMORE OLTRE I LIMITI DEL RAZZISMO

Si sorride e si riflette nel nuovo lungometraggio di Cristina Comencini che affronta con leggerezza e garbo il tema del razzismo. Bianco e nero, colori protagonisti assoluti del film, vengono qui presentati come due mondi assolutamente lontani tra loro che convivono senza riuscire ad intrecciarsi e a fondersi completamente. Soltanto la passione travolgente tra il bianco Carlo (un intenso Fabio Volo) e la nera Nadine (Aissa Maiga) riuscirà davvero ad abbattere le barriere del pregiudizio e dell’ipocrisia. Attraverso questo amore la regista lancia un messaggio di speranza che invita ad apprezzare le diversità e la bellezza di una possibile fusione tra di esse, spingendo lo spettatore a riflettere sull’enorme differenza tra il freddo concetto di multicultura e quello, decisamente più positivo, di intercultura che considera l’intreccio tra etnie diverse come una grande risorsa e non un ostacolo da abbattere.
Al di là della leggerezza con cui la Comencini affronta il tema della xenofobia, la riuscita della pellicola deve comunque molto all’ottima interpretazione degli attori, perfettamente calati nel ruolo.
Brava Ambra Angiolini, nei panni di Elena, la mediatrice culturale tra gli africani e le istituzioni italiane, la cui dedizione al suo lavoro sembra quasi voler coprire i pregiudizi razziali dei suoi genitori borghesi. Convincente Fabio Volo che buca lo schermo con la sua intensa espressività, nel ruolo di Carlo, marito di Elena, che si innamora di un’affascinante senegalese. Non si possono poi dimenticare gli altri personaggi, solo apparentemente di contorno, che popolano la pellicola, tutti perfettamente connotati nelle proprie differenze, ognuno con il suo colore e la sua peculiarità. E che dire delle due madri interpretate da Anna Bonaiuto e Katia Ricciarelli? Semplicemente perfette.
Il finale del film, tutt’altro che scontato, mostrerà che non c’è solo bianco o nero. Per fortuna esistono anche le sfumature!  

Ester Carbone