Mediterranea

UNA ACCIDENTATA MARCIA PER IL DIRITTO
Anniversari: Lincoln

 

"Or sono diciassette lustri e un anno che i nostri avi costruirono, su questo continente, una nuova nazione, concepita nella Libertà, e votata al principio che tutti gli uomini sono creati uguali. Adesso noi siamo impegnati in una grande guerra civile, la quale proverà se quella nazione, o ogni altra nazione così concepita e così votata, possa a lungo perdurare."

Con questa frase Abraham Lincoln, il 19 novembre 1863, in piena Guerra di secessione, iniziava a Gettysburg un discorso considerato la pietra miliare della costruzione della nazione americana. L'abilità oratoria ed il carisma magnetico che caratterizzarono la figura del sedicesimo presidente degli Stati Uniti contribuirono senz'altro a rendere questo personaggio uno dei più popolari ed importanti del XIX secolo.
Fu l'uomo che pose fine a tre secoli di schiavitù, con la ratifica del Tredicesimo Emandamento della Costituzione Americana, e che salvò l'unità della nazione impedendo il distacco degli Stati Confederati del Sud in un conflitto sanguinoso costato 617 mila morti e durato più di quattro anni. Vinta la guerra, fu accolto nella capitale degli stati ribelli come un eroe conquistatore, come il "padre" benevolo degli schiavi neri finalmente liberati, guadagnandosi quel posto tra i "buoni" della storia che tutt'ora continua ad avere nell'immaginario comune odierno.
Ma la sua persona è oggetto continuo di molteplici dibattiti. Lincoln si rivelò in realtà un abolizionista piuttosto tiepido: non si oppose alla schiavitù per una propria visione moderna e liberale del mondo, né per un particolare sentimento egualitario, ma per un preciso progetto di supremazia economica che le politiche del Sud agricolo e schiavista rischiavano di mettere in pericolo. Incerta rimane, infatti, la sua posizione sul destino degli afroamericani al momento della liberazione perché fu assassinato solo cinque giorni dopo la resa degli Stati Confederati, il 15 aprile 1865, dall'attore John Booth, simpatizzante della causa sudista, che gli sparò a bruciapelo in un teatro di Washington.
Nel duecentenario della sua nascita, l'America assiste all'arrivo di Barack Obama alla Casa Bianca al termine di un percorso iniziato proprio di fronte al Capitol di Spingfield, nell'Illinois, lo stesso luogo dove Lincoln pronunciò il celebre discorso passato alla storia come "House divided", in cui spiegò appunto come una casa divisa in due - qual'era allora l'America in guerra - non poteva stare in piedi.
La casa divisa di Obama è un'altra: un paese nel pieno della peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione e spaccato su una molteplicità di temi, ma che ha saputo incamminarsi sulla strada del cambiamento, la stessa che ha portato il primo senatore afroamericano alla presidenza degli Stati uniti. Una strada che Abraham Lincoln - volente o nolente - ha aperto molti anni fa.

David Chierchini

 

 


realizzato da

con il patrocinio di


ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
Registrazione Tribunale di Roma n.354/2005 del 19 settembre 2005
Direttore responsabile: Stefania Severi - Responsabile di Redazione:Claudia Patruno