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TRA DIECI ANNI SU INTERNET TUTTA L’ARCA DI NOÈ

E’ partito il 9 maggio scorso il progetto Encyclopedia of Life (EOL, Enciclopedia della Vita), che si propone di compilare l’elenco completo di tutte le specie viventi e di renderlo disponibile su Internet. Il progetto è ideato e diretto dal famoso biologo E. O. Wilson della Harvard University, e ha già raccolto 50 milioni di dollari da diverse organizzazioni scientifiche, tra cui lo Smithsonian Insitution a Washington, che lo ospita.

Il lavoro da fare non è poco, infatti le specie terrestri viventi conosciute sono circa 1.8 milioni, includendo animali, vegetali, alghe, funghi e microbi. Per ognuna di queste specie, il progetto conterrà le relative fotografie digitali, in modo da renderne facile il riconoscimento, e una raccolta di informazioni sulla loro biologia ed ecologia. Gli utenti amatoriali avranno la possibilità di compilare alcune pagine come avviene adesso per Wikipedia. EOL, però, conterrà anche una sezione “Experts” il cui contenuto sarà scritto e rigorosamente controllato da scienziati esperti del campo. Inoltre, poiché procedono in ogni parte del mondo gli studi volti a sequenziare, dopo il genoma umano, quello di molte altre specie viventi, si spera di poter includere in EOL, in futuro, anche i dati genetici di ogni specie.

Come è noto, la prima classificazione delle piante e animali si deve al grande scienziato Linneo, che già nel Settecento utilizzò le differenze e le somiglianze nell’aspetto e nei meccanismi fisiologici (nutrizione, riproduzione, eccetera) come criterio per compilare l’albero genealogico dei viventi. Oggi, però, in seguito alle scoperte della biologia moderna, il grado di “parentela” evolutiva tra viventi viene valutato soprattutto sulla base della somiglianza nelle rispettive sequenze del DNA. Con questi metodi, per esempio, si è stabilito che il DNA dell’uomo differisce da quello del macaco per il 7% e dallo scimpanzé per il 2% circa.

EOL, perciò, non solo permetterà la condivisione di informazioni sulle specie note, ma aiuterà a chiarirne e a migliorarne la classificazione. Aiuterà inoltre a classificare le specie a tutt’oggi non catalogate, che si pensa siano circa 100 milioni (per lo più corrispondenti, ovviamente, a specie poco appariscenti come alghe, funghi, crostacei o insetti minuscoli). Cinquanta volte di più, in ogni caso, di quelle note.
La raccolta di tutte queste conoscenze potrebbe permettere in futuro di valutare più accuratamente lo stato dell’ecosistema terrestre: non è ancora conosciuta con certezza, infatti, l’entità esatta della comparsa o scomparsa di nuove specie viventi ai nostri giorni.

Marta Baiocchi


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