Mediterranea

INDAGINI POETICHE
di
Sarina Aletta

Perché scriviamo?
Creare…oltre pura ambizione della forma,
è remoto sogno di stellata perfezione.
Ma l’essere umano brandisce con fatica la parola
inseguendo miti d’irraggiungibile bellezza che sfuggono…
volano via…posandosi sempre un po’ più in la.
E se le parole, come le vesti spinose dello scorfano,
fossero mimetiche difese…maschere o corazze?
E se accadesse…esattamente il contrario? 
O se invece affidando il tempo alla scrittura
e la scrittura al tempo, giocassimo…ad esorcizzare la morte?
Tutte le risposte del mondo non valgono una domanda
e di domanda in domanda si rischia di incontrare l’indicibile.
Noi procediamo soltanto a caccia di ipotesi,
tra
indizi e sospetti…lungi dall’istruttoria.

Se è vero che per comprendere l’attimo puoi solo mangiarlo,
e poiché l’umano ama mangiare in compagnia,
tanto più se può permettersi una fame non solo fisica,
è facile immaginare che ognuno mangi/scriva golosamente
o disperatamentente,
nella
voglia di comunicare ad altri, e a se stesso,
il sapore fuggevole dei propri attimi.
E dunque scrittura come difesa…
dal famigerato
tempo tritatutto che,
diciamolo pure, non è mai stato straordinario…
come vorrebbe credere chi dice: “Ai miei tempi…”
Insomma perché… gettiamo dadi di parole su spazi bianchi,
mettendo a fuoco nebulose dell’anima,
in un’eterno autoritratto tra cubismo e astrazione?
Indagine sterminata da rimandare saggiamente ai posteri che,
come ben sappiamo, sono efficientissimi in materia.

E in noi resta il sospetto che la scrittura sia sempre un alibi
insinuando o svelando più di quanto vorremmo scoprire
e ancora una volta è pur vero il contrario.
Ma, come sempre, alle soglie del profondo ci fermiamo
su questa lieve fugace
indagine piacevolmente inutile
se non ad alimentare il
sospetto, già insinuato da Anassagora
e minimizzato da Shakespeare,
che le
storie, in fondo, siano pochissime, forse una sola:
inevitabile, caleidoscopica e seducente,
ripetuta da sempre e diversa…in
infiniti giochi di parole.


realizzato da

con il patrocinio di


ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
Registrazione Tribunale di Roma n.354/2005 del 19 settembre 2005
Direttore responsabile: Stefania Severi - Responsabile di Redazione:Claudia Patruno