Mediterranea

La pioggia prima che cada

Jonathan Coe scrive libri molto belli, con tratto deciso, leggeri ma acuti e le sue storie sono sempre intriganti e coinvolgenti,  ma spesso molto diversi fra loro.
“La famiglia Winshaw”, “La banda dei Brocchi”,  “Circolo chiuso”  appartengono  ad un certo tipo di narrativa (non a caso Coe cita Calvino) fatta di invenzioni, di giochi, di incastri grotteschi, ma anche "di denuncia", con l’impietosa rappresentazione di una società dominata dal desiderio  di sopraffazione e dalla rapacità di pochi.

“La pioggia prima che cada” invece riprende lo stesso dolente e malinconico modo di raccontare di “La casa del sonno”, la stessa capacità di descrivere con delicatezza tragedie intime senza mai cadere nel patetico regalandoci un ritratto corale tutto al femminile di donne che sono figlie, madri, sorelle, amanti., in una storia che percorre tre generazioni attraverso  fotografie e ricordi ma soprattutto le cassette  con la voce registrata della zia Rosamond, una storia difficile, in salita, e non vedi l'ora di arrivare alla fine, anche solo per capire se davvero dietro tutto quello che hai letto c'è un disegno misterioso. Alla fine il "mosaico di coincidenze" (sono poi davvero coincidenze?) si ricompone magicamente, e i pensieri si dipanano come la pioggia si forma prima di cadere.

Un appunto: non so perché ma libri come  “La casa del sonno” e “La pioggia prima che cada” piacciono tanto al pubblico femminile e ricevono critiche crude da parte dei maschi che si sentono “traditi” dallo scrittore de “La famiglia Winshaw”e “La banda dei Brocchi”, come se esistessero due distinti Coe: uno che piace ( e molto) agli uomini e uno che piace (e molto) alle donne. Un vero mistero che sicuramente piacerà al nostro autore!

Ludmilla Vipiteno

La pioggia prima che cada

Titolo originale
The Rain Before It Falls
Autore
Jonathan Coe
Edizioni
Feltrinelli
Pagine
222
   

Trama
La Zia Rosamond non è più. È morta nella sua casa nello Shropshire, dove viveva sola, dopo l'abbandono di Rebecca e la morte di Ruth, la pittrice che è stata la sua ultima compagna. A trovare il cadavere è stato il suo medico. Aveva settantatré anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. Quando è morta, stava ascoltando un disco - canti dell'Auvergne - e aveva un microfono in mano. Sul tavolo c'era un album di fotografie. Evidentemente, la povera Rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. Non solo. Stava anche bevendo del buon whisky, ma... Accidenti, e quel flacone vuoto di Diazepam? Non sarà stato per caso un suicidio? La sorpresa viene dal testamento. Zia Rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a Gill, la sua nipote preferita; un terzo a David, il fratello di Gill; e un terzo a Imogen. Gill e David fanno un po' fatica a capire chi sia questa Imogen, perché prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond. Imogen era quella deliziosa bimba bionda venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa. Sembrava che avesse qualcosa di strano. Sì, era cieca. Occorre dunque ritrovare Imogen per informarla della fortuna che le è toccata. Ma per quanti sforzi si facciano, Imogen non si trova. E allora non resta - come indicato dalla stessa Rosamond in un biglietto - che ascoltare le cassette incise dalla donna...

L'autore
Jonathan Coe è nato a Birmingham nel 1961, è sposato e vive a Londra. 
Ha svolto molte attività: insegnante di Poesia Inglese all’università di Warwick, musicista semiprofessionista, correttore di bozze, giornalista e scrittore freelance. 
È considerato uno dei più validi talenti narrativi inglesi e si distingue per l’originalità dei suoi racconti e l’acuto spirito contro le contraddizioni della società inglese.



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