Mediterranea

Da Betty la fea a Ugly Betty

Su Italia 1 è appena terminata la prima stagione di un telefilm che è anche un incredibile fenomeno di massa: Ugly Betty. Fra i suoi produttori annovera anche Salma Hayek che non è il solo personaggio famoso a voler esser inserito nel cast della situation comedy, in compagnia di Lucy Liu e Victoria Beckam. Ma non sono certo i personaggi, la sceneggiatura o gli attori protagonisti a rendere Ugly Betty così particolare.

Andiamo con ordine. Il format originale non è americano, ma colombiano: Yo soy Betty la Fea ( Io sono Betty la cozza) è andata in onda tra il 1999 e il 2001 per un totale di 169 episodi da 45 minuti ciascuno.
Nella storia originale la brutta Betty viene assunta in una casa di moda, la  Ecomoda appunto (che fantasia...), come segretaria, e dopo varie vicissitudini riesce a conquistare il cuore del suo datore di lavoro Armando.
Il successo della telenovela è impressionante: il suo ultimo mese di programmazione (marzo 2001) ha fatto registrare uno share superiore al 50% in Colombia, Ecuador e Panama e superiore al 40% in Venezuela.

Ascolti eccezionali certo, ma ancora più eccezionale è il fatto che i riadattamenti della telenovela non si contano.
Il format è stato venduto in mezzo mondo: c'è stata una versione  israeliana (Ugly Esti), indiana (There's No One Like Jassi), tedesca (In Love In Berlin), russa (Be Not Born Beautiful), messicana (La fea màs bella), olandese (Lotte) e spagnola, che si intitola Yo soy Bea, crasi dell'originale Yo soy Betty la Fea, che sottende anche il significato "io sono bella", operando un adattamento divertente ma anche intelligente.  Neanche a dirlo anche in Spagna Betty ha fatto incetta di ascolti, con una media di share del 37% su Telecinco.

In Italia si ventilava l’ipotesi di una versione con Paola Cortellesi come protagonista, ma per ora tutto tace.
Comunque qui da noi  l'originale colombiano è andato in onda su Happy Channel dal 5 luglio 2004 al 24 febbraio 2005 e su alcune reti locali (Telenorba, Telenorma 56) con successo.

Come definire questa incredibile quantità di “cozze” replicanti di cui la versione americana, un po’ scialbetta nonostante il budget è solo l’ultima e probabilmente non lo rimarrà per molto?

Betty la fea è  infatti la telenovela più venduta e più popolare di tutti i tempi. Piace tanto infatti questa segretaria per caso (ha infatti laurea e tre-quattro master nel curriculum) brutta ma intelligente e generosa, innamorata del suo bel capo per il quale diventa indispensabile sul lavoro, fino a farlo capitolare sentimentalmente, in chiave più umoristica che drammatica.

La sua bruttezza è veramente disarmante, con l'apparecchio ai denti, le sopracciglia cespugliose, gli occhiali spessi, i capelli ingelatinati e gli abiti vistosi che rendono  il suo personaggio unico, fuori dagli schemi e lontano dai cliché.

L’originale colombiano, che ho visto su Teleroma 56, purtroppo risente dei tempi lunghi della telenovela. In 45 minuti di puntata succede pochissimo, e alcuni siparietti potrebbero essere cancellati senza rimpianti, ma si sa la telenovela è un genere che ha i suoi contro. La storia però ha molti pro.
Innanzitutto Betty, che non è l’eroina bellissima, tanto buona e sfortunata a cui capita di tutto. E’ una donna intelligente e dolce, consapevole della sua bruttezza, che non si fa illusioni ma vive concretamente giorno per giorno le attenzioni dell’uomo che ama, poco convinta della sincerità dei suoi sentimenti.
Anche Armando però non è da meno. Decisamente diverso dagli eroi da telenovela tipici, un po’ scialbetti e ingrugnati ma bellocci, Armando incredibilmente evolve durante tutta la storia cambiando profondamente e radicalmente. Perché lui non si innamora di Betty quando, udite udite, lei torna da un viaggio trasformata in bella ragazza non più cozza (è bastato togliere l’apparecchio, mettere una montatura di occhiali più decente, neppure le lenti a contatto,  e soprattutto cambiare parrucchiere...), lui, l’eroe, se ne innamora prima, quando è brutta, con le sopracciglia come due cespugli e il labbro superiore velato da più che un accenno di baffo.
Si innamora della ragazza intelligente, sensibile, con uno strano senso dell’umorismo e un grande senso pratico. Se ne innamora persino contro se stesso. E questi sono proprio i momenti più esilaranti e delicati della telenovela, quando gli altri prendono in giro Betty perché è brutta e Armando si prende sempre un sacco di botte per difenderla.

La soap americana si discosta da questo binomio Betty-Armando, e non so se avrà lo stesso successo, certo nei paesi dove è stato mantenuto la storia ha spopolato. Forse è pieno di persone al mondo che vorrebbero essere amato più per quello che sono che per come appaiono, soprattutto in un mondo in cui l’apparenza comincia a diventare valore a se stante in barba all’essenza. O forse il successo di questa telenovela è solo un caso fortuito. A voi l'ardua sentenza...!

S. C.

Betty la fea
Titolo originale
Betty la fea
Regia
Mario Ribero
Cast
Ana Maria Orozco......... Betty Pinzòn Solano
Jorge Enrique Abello......... Armando Mendoza
Trama:
Betty è una ragazza intelligente e brillante, laureatasi nella facoltà di Economia con il massimo dei voti; l'unico suo grande problema è quello di essere molto brutta.
La giovane trova lavoro come segretaria presso una prestigiosa azienda di moda, per l'appunto Ecomoda che nel frattempo è in procinto di cambiare presidente, posto per il quale concorrono Armando Mendoza e Daniele Valencia, rispettivamente figli dei fondatori dell'impresa.
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