Mediterranea

C’È SEMPRE UNA PRIMA VOLTA

Dopo la prima Festa del Cinema, alla quale è seguita la prima edizione del “Gran Premio Internazionale del Doppiaggio”, è ora la volta del primo Roma Fiction Fest, per rendere Roma la nuova città dei sogni, imbastiti di realtà, in lingua originale con sottotitoli in italiano e in inglese.
Una finestra sul mondo della fiction di tutto il mondo con 140 titoli, 29 anteprime mondiali. Non mancano i premi alle diverse categorie e alla carriere (Andrea Camilleri, Jacqueline Bisset, Margarethe von Trotta, Michele Placido e Ettore Bernabei), oltre a quello attribuito al miglior prodotto in assoluto.
Sin dall’inizio della televisione e in particolare in questa kermesse di polizieschi, surreali, intimistici e filosofici serial di svago e riflessione, di propaganda e biografici, oltre che letterari e fumettistici, può capitare di trovare tra i titoli di testa o di coda i nomi di valenti scrittori e registi prestati alla realizzazione della fiction.
Tredici sale cinematografiche (Auditorium della Conciliazione, Multisala Adriano, Casa del Cinema), oltre agli spazi per convegni e conferenze, per proporre una serie di proiezioni ad ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previo ritiro ai botteghini dei biglietti omaggio con posto assegnato, oltre ad incontri e convegni.
Tra i convegni quello dedicato alla "Fiction e letteratura" è il più curioso nel proporre di "adattare" alla fiction la grande letteratura. Sono passati molti anni dal "Mulino del Po" o dal "Conte di Montecristo", ma dover ancora disquisire sul rapporto tra letteratura e fiction televisiva e poi frantumare un romanzo come "Guerra e Pace" è curioso.
Il rapporto tra letteratura e fiction non solo da piccolo schermo, ma anche da grande schermo, se non fosse la dilatazione dei tempi in puntate, e meglio viverla serenamente. Ci sarà sempre chi realizzerà dei fotoromanzi in movimento e chi darà dignità alla televisione con un prodotto intelligente e fedele al romanzo nella sua trasposizione.
Da Terry O’ Quinn, il John Locke del serial filosofico "Lost", vengono alcune perle di saggezza, per far riflettere i nostri operatori del serial, sulle prospettive di lavorare all’estero e sulla eccessiva divinazione l’industria americana, ricordando a tutti noi che le occasioni non mancano in Italia e che non dipende dalle minori capacità artistiche, ma forse dipende solo da un minor talento manageriale che si vuol sopperire con continui aiuti e sovvenzioni governativi.
Felice Laudario, direttore artistico dell’evento, ha scelto di prestare, per la prima edizione, una attenzione, nel panorama internazionale, alla fiction europea e in particolare a quella italiana.
Ma al pubblico casalingo, non quello che frequenta gli eventi culturalmondani, come lo si può interpellare, che non sia auditel, per misurare il suo interessamento verso un prodotto piuttosto che un altro?
È la presenza, in questo RomaFictionFest, di personaggi che rappresentano il giallo televisivo come Andrea Camilleri, da Maigret al commissario Montalbano, passando per il tenente Sheridan, e di uno dei “filosofi” travagliati di Lost, come Terry O’Quinn, a catturare l'interesse non solo per il prodotto, ma per le motivazioni, sottoponendolo al giudizio del pubblico.

g.l.

Informazioni

Roma Fiction FEst

http://www.romafictionfest.it/romafictionfest/


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