Mediterranea

IL SOSPETTO

Insolito, attualissimo, essenziale “Io, l’altro” è un piccolo apprezzabile film indipendente. La regia è di Mohsen Melliti, un esiliato politico tunisino che con la sua pellicola ha voluto dare voce a una protesta di fondo non solo personale. In questo suo progetto lo ha aiutato Raoul Bova che ha prodotto e interpretato il film dimostrando grande disponibilità e sensibilità. “Io, l’altro” affronta temi scottanti come l’immigrazione, il terrorismo islamico e lo scontro tra civiltà raccontandoli attraverso una storia individuale ma universale, una storia semplice e drammaticamente reale che fotografa le paure attuali e le infauste conseguenze. Interamente girato su una barca in mezzo al mare, il film si sviluppa seguendo la struttura della tragedia sofoclea poiché presenta unità di tempo, d’azione e di luogo. I protagonisti sono due pescatori, il siciliano Giuseppe (R. Bova) e il tunisino Yousef (Giovanni Martorana perfetto nel ruolo), due compagni di lunga data che condividono la scelta di mestiere e la quotidianità. Sulla fiancata del loro peschereccio campeggia il nome Medea scritto con caratteri occidentali e arabi come a sottolineare la loro amicizia. Ma anche qui il nomen omen si rivelerà azzeccato quando di lì a poco accadrà un tragico imprevisto. Mentre i due sono al largo impegnati in una battuta di pesca, la radio di bordo annuncia che in Spagna sono successi gravi fatti di sangue in seguito ai quali si sta cercando in Sicilia un terrorista islamico dal nome Yousef. È sufficiente questa omonimia per scatenare in Giuseppe un terribile sospetto e per innescare l’agitazione e la paura. Soli in mezzo al mare i due uomini seguono con trepidazione le notizie alla radio ma il dubbio e la diffidenza crescono e il loro rapporto precipita in un confronto drammatico e violento; nulla sarà più come prima. Giuseppe e Yousef, uno contro l’altro ma anche ognuno contro la parte ignota di sé, l’altro appunto, il suo doppio. Non a caso il nome di entrambi è lo stesso, quasi uno specchio a doppia immagine dove l’uno è il riflesso dell’altro. Insomma Giuseppe e Yousef sono due facce della stessa vita e della stessa difficoltà di capirsi. Il film, teso ed emozionante, è giocato sulla dinamica dei rapporti tra i due protagonisti che si scrutano, si studiano, si sfidano mettendo a nudo il loro stato d’animo attraverso i silenzi, gli sguardi, le tensioni. Due psicologie a confronto sul filo del sospetto, dell’insofferenza e della paura. I silenzi, spesso più eloquenti dei dialoghi dialettali, sottolineano gli scombussolamenti che si agitano nella mente offuscata dal dubbio e ben si addicono all’atmosfera quasi da Thriller. La sceneggiatura a incastro risulta efficace così come le inquadrature effettuate con la camera a spalla. Il film ben costruito è una metafora perfetta ed esemplare dei tempi attuali in cui l’insofferenza o peggio ancora l’astio verso l’immigrato è una costante spesso presente. Dopo i drammatici fatti dell’11 settembre che hanno cambiato il mondo, ogni dimensione della vita è pervasa dall’instabilità della pace e il sopsetto serpeggia ovunque. “Io, l’altro” affrontando il problema della discriminazione a tutto tondo pone una riflessione; ciascuno si impegni a guardarsi dentro per scovare quella parte di sé governata dal pregiudizio, sempre pronta a condannare. La non accettazione di chi è diverso è la molla che fa scattare l’insofferenza. Per gli occidentali il terrorismo ha connotati razziali e ideologici ben precisi e questa idea radicata, accomunando la totalità degli islamici, innesca pericolosamente il seme del sospetto, della paura e dell’odio. Se si commette l’errore di fare di tutta l’erba un fascio si smette di ragionare e l’altro diventa colpevole solo per il fatto di appartenere a quell’etnia. Questa livella scriteriata annulla il giusto equilibrio nella valutazione e seppellisce il senso di civiltà nelle coscienze. Nel film il regista Melliti ha rappresentato gli uomini come realmente sono, non come dovrebbero essere e in questo, è molto più vicino a Euripide che a Sofocle.

Ester Carbone

Io, l'altro
Titolo originale
Io, l'altro
Nazione
Italia, 2006
Genere
Drammatico
Durata
80 minuti
Regia

Mohsen Mellitiz

Cast

Raoul Bova, Giovanni Martorana, Mario Pupella, Samia Zibidi, Davide Lo Verde, Alessia Luongo, Lina Besrat Assefa

Trama: Yousef e Giuseppe sono amici di lunga data. Lavorano insieme da più di dieci anni. Quando Yousef arrivò esule dalla Tunisia iniziò a lavorare su un peschereccio, è lì che conobbe quello che sarebbe diventato il suo miglior amico: Giuseppe. Ma dopo i fatti drammatici dell’undici settembre, il mondo sembra essere cambiato in tutto.

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