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Mediterranea

ogni riccio un capriccio

Facciamo una premessa: Johnny Deep ci sta simpatico, anche con la parrucca tutta boccoli e le camicie piene di pizzi (per citare "Amici miei" - "sembra la camicia da notte di mia nonna"). Detto ciò, aggiungiamo anche che in "The Libertine" il nostro da una ottima prova da attore, ma non basta - aimè - a salvarci da un film che proprio non ingrana.

A sostenere l'interpretazione di Deep è la sceneggiatura di Stephen Jeffreys, tratta dalla sua commedia teatrale, che riflette la personalità dei personaggi e il climax della Londra decadente del XVI secolo, ricostruita con un'accuratezza ed un realismo veramente notevoli. A mettere i bastoni fra le ruote del film ci pensano l'attrice protagonista ed il regista. La prima, Samantha Morton, proprio non riesce - o non vuole - scollarsi di dosso il ruolo da Precog di Minority Report , e ci regala la perenne espressione afflitta di chi vi sta per dare un'orrenda notizia (del genere " ma che ti è morto il gatto?"). Al secondo diamo la scusa di essere all'esordio nella regia e comunque dobbiamo riconoscergli un certo coraggio nella scelta "purista" della fotografia illuminata dalla sola luce delle candele e nell'entrata in scena della madre di Duca di Rochester, ricalcata fedelmente da un quadro di Vermeer.
Tuttavia l'arguzia e l'anticonformismo di John Wilmot, secondo conte di Rochester, sono promesse non mantenute dalla regia. "Non vi piacerò" dichiara il protagonista emergendo dall'oscurità, ma in realtà non abbiamo alcun elemento per farcelo piacere o meno, dal momento che la sua vicenda viene ricondotta al trito binomio di "genio e sregolatezza" scopiazzato dall'Amadeus di Forman. Ma tanto era vitale la regia di Milos, quanto è di maniera quella di Dunmore.

E per darci il colpo di grazia ecco la punizione da Karma che si abbatte sul cattivone: la sifilide, con tutto il corredo di rito di decadenza fisica ed abbandono, fino alla redenzione finale con annesso trapasso fra le braccia della moglie che, bontà sua, lo perdona e se lo ripiglia in extremis.

E non ci fa ridere neppure Malkovich con una parrucca a forma di barboncino, sembra la caricatura di Rupert Everett in Stage Beauty!

DP

The Libertine

Titolo originale: The Libertine
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2004
Genere: Drammatico
Durata: 110'
Regia: Laurence Dunmore
Cast: Johnny Depp, John Malkovich, Samantha Morton
web: www.thelibertine-movie.com/
Sito italiano: www.mediafilm.it/thelibertine/

Trama:
Vita e morte del del conte di Rochester, amico e confidente di re Carlo II. Giovane, spregiudicato e dalla vita sessuale assai movimentata, si diletta nello stuzzicare i membri della famiglia reale con spietato cinismo, ma ne guadagna il rispetto grazie ad uno spirito arguto. Mentre il re Carlo II si impegna a salvare la stabilità della monarchia, minacciata dalle agitazioni dei cattolici. A mettere in discussione la sua posizione a corte fu l'amore per l'attrice Elizabeth Barry, che lui sperava di far assurgere a stella del teatro inglese. La loro relazione e il successivo tradimento, lo fecero passare dai fasti e lussi dell'alta società, agli abissi della rovina, dove cercò la sua redenzione finale.


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