Distillati Municipali


Mediterranea

Tatuati e tormentati

Perchè? Quale oscuro masochismo ha indotto Carlo Verdone - che di nevrosi è pratico assai - ad accompagnarsi in quest'ultima pellicola al baby fidanzatino d'Italia??? E' questa la domanda che ci siamo posti all'uscita de "Il mio miglior nemico", opera ultima di Verdone scritta ed interpretata con la collaborazione di silvio Muccino, giovanissimo fratello del regista Gabriele, che di cinema è decisamente più pratico.

Tolta l'interpretazione di Verdone, che fa del suo meglio in un ruolo riduttivo per le sue capacità, il film cade nella prevedibilità più assoluta a partire dalla trama per arrivare alla caratterizzazione dei personaggi. Per quasi due ore assistiamo dunque alle imprese di: a- padre managerial cinico con triste matrimonio e squallida storiella; b- madre danarosa lobotomizzata con notevole capacità polmonore (la moglie urlatrice è un marchio di fabrica dei Muccino's brothers); c- donzelletto del popolo con tatuaggione e "lassame perde che cciò problemi"; c- donzelletta bene con tatuaggino e "lassame perde che cciò problemi". In più ci assistimao anchead un incomprensibile viaggio dalle parti di Como prima e di Instbaul poi- gran bella città, ma proprio non si capisce come il pellegrinaggio si innesti nella trama. Sul tutto, come una bella una mano di vernice, le incomprensioni e l'incomunicabilità fra generazioni, pregevole tema di analisi, ma in questo caso poco più che un pretesto per le avventure dei nostri.
Comunque un momento di rivalsa durante il filnm c'è stato, a dire il vero, quando, in quel di Como, Verdone tira al tatuato tormentato una -meritatissima- scarpa, l'abbiamo considerata l'equivalente del lancio del gatto morto.

cp

Il mio miglior nemico

Il mio miglior nemico
Nazione: Italia
Anno: 2005
Genere: Commedia
Durata: 100'
Regia: Carlo Verdone
Cast: Carlo Verdone, Silvio Muccino, Ana Caterina Morariu, Agnese Nano
Sito ufficiale: www.ilmiomigliornemico.it/

Trama:
Achille De Bellis è il top manager di un’importante catena alberghiera di proprietà di sua moglie Gigliola e di suo cognato Guglielmo. Achille ha una bella casa, un ottimo matrimonio ed una solida posizione sul lavoro. Ma mentre si avvicina l’anniversario delle nozze d’argento, ogni certezza nella sua vita viene travolta dall’incontro con Orfeo. Orfeo vive in un quartiere popolare di Roma e come i suoi amici non coltiva grandi ambizioni, ma si trascina in un’esistenza fatta di lavoretti precari e pomeriggi consumati in chiacchiere inconcludenti. Non ha mai conosciuto suo padre, è cresciuto in fretta, costretto a prendersi cura di una madre instabile, incapace di affrontare il quotidiano, che passa frequentemente dalla depressione all’euforia. Quando Achille licenzia per furto Annarita, Orfeo, convinto che sua madre sia stata accusata ingiustamente, decide di vendicarla. Si mette a seguire Achille, per scoprirne le debolezze e rovinargli l’esistenza.


realizzato da

con il patrocinio di


ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
Registrazione Tribunale di Roma n.354/2005 del 19 settembre 2005
Direttore responsabile: Stefania Severi - Responsabile di Redazione:Claudia Patruno