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Mediterranea

SYRIANA

Stephen Gaghan, già premio Oscar per la sceneggiatura in “Traffic”, propone allo spettatore un intricato mosaico, costituito da storie e scenari diversi tra loro, destinati però ad incastrarsi perfettamente tra loro, perché, come dice il sottotitolo, “tutto è collegato”.
Tuttavia, il pubblico è destinato a perdersi all’interno di questo labirinto che si dipana solo alla fine: la trama è complessa tanto quanto gli intrighi che sottendono la corruzione denunciata dal regista, il quale lascia deliberatamente al pubblico la possibilità di ricomporre l’immagine globale del film per poi interpretarla liberamente.
Per questo i dialoghi sono serrati e pieni di informazioni che quasi confondono ed i personaggi hanno uno spazio limitato per venire alla luce psicologicamente (ed effettivamente si sente la mancanza di un vero protagonista all’interno di un cast di questa portata).
Lo spettatore è ben consapevole che ciò che vede è la cruda rappresentazione di una cruda realtà e in definitiva deve scegliere se prestare attenzione a ciò che viene rappresentato o al modo in cui viene rappresentato: l’intenzione del regista è quella di sottolineare il messaggio (anche a scapito delle interpretazioni degli attori) e solo avendo ben chiaro questo concetto lo spettatore non rimarrà deluso da questo “scomodo” film.

Giulia De Mare

SYRIANA

Titolo originale: Syriana
Nazione: U.S.A.
Anno: 2005
Genere: Politico/Drammatico
Durata: 127'
Regia: Stephen Gaghan
Cast:George Clooney, Matt Damon, Jeffrey Wright, Alexander Siddig, Shahid Ahmed, Mazhar Munir, Amanda Peet.
Sito ufficiale:http://syrianamovie.warnerbros.com

Trama:
Ispirato all'autobiografia di Robert Bae, ex agente della Cia a lungo impegnato nella lotta al terrorismo, il film narra le storie di diversi personaggi, tutti inconsapevolmente connessi tra loro, sullo sfondo di un paese del Golfo produttore di petrolio.
La Connex, colosso texano, decide di fondersi con la Killen, una piccola compagnia petrolifera che ha appena ottenuto i diritti di trivellazione in Kazakhistan, poiché Nasir, principe giovane ed idealista, per rendere economicamente indipendente il suo paese concede lo sfruttamento dei giacimenti ai cinesi, migliori offerenti rispetto agli americani.
Responsabile legale della fusione delle due compagnie è Bennett Holiday, procuratore dello studio Sloan Whiting di Washington, inconsapevole burattino nelle mani del suo superiore Dean Whiting.
Contemporaneamente a Teheran, Bob Barnes, veterano agente della Cia, intuisce qualcosa di strano: durante la sua ultima missione, infatti, un missile finisce nelle mani di un egiziano e la CIA sembra non dare importanza all’accaduto; al suo ritorno a Washington, gli viene promessa una promozione se porterà a termine l’ultima missione, l’uccisione sotto copertura del principe Nasir. Ma qualcosa va storto e Bob capisce di essere stato raggirato proprio dall’organizzazione a cui ha dedicato la sua vita, convinto in questo di operare per il bene del suo paese.
Nel frattempo l’esperto finanziario Bryan Woodman perde suo figlio in un incidente mentre è ospite del principe Nasir, il quale si assume la responsabilità dell'accaduto e di conseguenza gli offre l'opportunità di avere un ruolo di primo piano nella sua campagna politica riformista, proposta che egli accetta nonostante lo sgomento della moglie.
Infine, in Medio Oriente i lavoratori immigrati della Connex, Saleem Ahmed e il figlio Wasim, si ritrovano improvvisamente senza lavoro alla scadenza del permesso di soggiorno: mentre Saleem sogna di ritornare in Pakistan, Wasim disilluso e rabbioso a causa del trattamento subito, cede al fascino del fondamentalismo islamico, diventando l’emblema del desiderio di riscatto del popolo arabo, protetto dal misterioso egiziano in possesso del missile.


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