Mediterranea


Percorsi Italiani


Visite guidate

UN TUNNEL DI VITA

Maria Dompè ha realizzato appositamente un’installazione che è un’esperienza multisensoriale che coinvolge non solo la vista e l’udito, ma anche l’olfatto, rimangono emarginati il tatto e il gusto, nel stazionare in questo nuovo spazio espositivo confezionato come caverna o come nel ventre di una balena bianca. I richiami ancestrali dello spazio influenzano l’inventiva dell’artista, come da sempre è riuscita a dimostrare Maria Dompè nella sua abitudine a confrontarsi con gli spazi, riuscendo a fondere l’opera con lo spazio, senza fare delle differenze tra gli ampi dell’esterno con quelli più raccolti degli interni, evidenziando la ripetitività dell’elemento intorno al quale ruota l’intervento.
In questa occasione utilizza il fiore, come spesso sceglie di fare, intervenendo in un antro, ben lontano da un ambiente tenebroso d’ispirazione primordiale, ma un luogo del benessere finale. L’atmosfera rarefatta nel regnare del bianco sulle superfici ondulate, con una soffittatura che si incrocia con quella preesistente di travi e assi, realizzando dell’aperture per annidarvi illuminazione e dalle quali scendono le garze d’orchidea.
L’illuminazione riesce a far giocare tra loro le morbide ombre dei fluttuanti fiori, eccedendo nella luce in altre angolazioni, proiettando una luce che ferisce la vista. Un’occasione per sperimentare la luce dopo il buio tunnel della vita.
All’intervento di Maria Dompè è seguita la mostra degli ultimi lavori dell’artista romano Giangaetano Patanè in un gruppo compatto e omogeneo, in immagini di connessioni e congiungimenti. Le sette tele appariranno incentrate sulla poetica del ponte e dei limiti dello spazio. Accanto a ponti stilizzati che rimandano al tema dei rapporti dell’uomo con l’uomo e dell’uomo con “l’ignoto” vengono poste forme ovali irregolari che rappresentano il limite del possibile e il confine del desiderabile.
Una proposta meno riuscita nel dialogo con il luogo espositivo, come era nelle intenzioni dei promotori dello spazio, ma una sequenza pittorica di grande formato.
Opere dall’accento drammatico, volutamente ridotte all’essenziale, incentrate sulla relazione tra il vivente e il suo spazio possibile, in cui non mancano rimandi ad una visione trascendentale dell’esistenza.

g.l.

Info

IL PESO DEL CIELO
Giangaetano Patanè

Roma
Ex Elettrofonica
vicolo Sant'Onofrio 10-11
Tel. 06/64760163
www.exelettrofonica.com

Dall’1 aprile al 7 maggio 2009


realizzato da

con il patrocinio di



ROMA CULTURA Mensile di Immagini, Suoni e Scritture
Registrazione Tribunale di Roma n.354/2005 del 19 settembre 2005
Direttore responsabile: Stefania Severi - Responsabile di Redazione:Claudia Patruno