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LIBRI DELLE MEDAGLIE DA CESARE A MARCO AURELIO COMMODO
Con saggio introduttivo di Patrizia Serafin Petrillo
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Sulla strada del ricordo

Con la prima personale italiana del fotografo francese Olivier Paravel, affronta, sotto il titolo “N7, une route”, il ricordo di antichi fasti di una strada che collegava Parigi al Mediterraneo.
La National Highway 7, o RN 7, o N 7, anche a volte chiamato "Blue Road", è stata la più lunga strada statale Francese, con i suoi 996 km., prima della sua dismissione parziale, collegando Parigi a Mentone attraversando la Borgogna, la Auvergne, la valle del Rodano, l' Esterel sino alla Costa Azzurra.

Una serie di scatti in b/n della mitica route bleue, tratti da un più ampio progetto di ricerca, realizzati con la Leica, con una sorta di ossessione da archeologo della modernità che si nutre di quello stesso senso del tempo che investe tutte le rovine, e che  Marc Augé definisce come “tempo puro”. In questo senso, la strada, quella strada - con il portato di una storia millenaria che sembra improvvisamente accelerata e come condensata all’alba della nuova modernità, per poi rapidamente depotenziarsi fino a ridursi per alcuni tratti a poco più di una traccia e a qualche rovina – costituisce l’altra ossessione che muove la ricerca di Olivier Paravel, fino a saldarsi con la prima in un unicum dall’alta valenza simbolica, per cui la strada diviene, è, essa stessa figura del tempo, che fugge e da cui fuggire.

La luce della stagione invernale potenzia la scelta espressiva del b/n, dal sottile potere evocativo che rinvia al gioco dell’immaginazione, all’ombra lieve di una rêverie o a un dolente e pungente sentimento di melanconia. Non attraversa tuttavia questi scatti la nostalgia, come desiderio o tensione al ritorno al tempo mitico dei favolosi ’60, costruzione letteraria o massmediatica. Perché: “Che cos’è una strada che muore? Un discorso concluso, una frase finita? Una strada…che riprende la storia dall’inizio…partire?” (Dominique Paravel, in Catalogo.)

 

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OLIVIER PARAVEL
N7, une route
7 al 27 giugno 2015

Roma
Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
via Alessandro Poerio, 16/B

Orario:
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì
dalle 17.00 alle 19.00
sabato a.m. per appuntamento

a cura di Anna Cochetti
con un testo di Dominique Paravel

Sito web https://storiecontemporanee.wordpress.com/

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La National Highway 7, o RN 7, o N 7, anche a volte chiamato "Blue Road" o la "guida festa" (anche se il viaggio è diversa tra Roanne e Valencia ) è stato il più lungo strada statale France con 996 km. Prima della sua dismissione parziale, collegava Parigi a Mentone via occidentale della Borgogna , a nord del Auvergne , la valle del Rodano , l' Esterel e la Costa Azzurra .

Una route N7 è presente nel Luxemburgo e in Belgio, ma quella presa in considerazione da Olivier Paravel è la gloriosa strada nazionale che collegava Parigi a Mentone

https://www.touring.be/fr/articles/le-midi-de-la-france-en-suivant-la-celebre-n7

ROUTE NATIONALE 7 - Charles Trenet (1959)
https://www.youtube.com/watch?v=uXNIrFStLa8

Olivier Paravel
“N7, une route”
a cura di Anna Cochetti
con un testo di Dominique Paravel

Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
Via Alessandro Poerio, 16/B
00152 ROMA

Inaugurazione:
Domenica 7 Giugno 20015
dalle h.11.00 alle h.14.00

Fino al  27 Giugno 2015
Mart.  -  Merc. – Giov. - Ven.  : h. 17.00 / 19.00
Sab. a.m.: per appuntamento

 

COMUNICATO STAMPA
Domenica 7 Giugno 2015, alle ore 11.00, il Progetto STORIECONTEMPORANEE, a cura di Anna Cochetti, ospita nello spazio Studio Ricerca e Documentazione di Via Poerio 16/B la prima personale italiana del fotografo francese Olivier Paravel, che, sotto il titolo “N7, une route”, raccoglie una serie di scatti in b/n della mitica route bleue, tratti da un più ampio progetto di ricerca.

A indirizzare lungo le tracce della N7 l’obiettivo della Leica di Olivier Paravel è una sorta di ossessione da archeologo della modernità .che si nutre di quello stesso senso del tempo che investe tutte le rovine, e che  Marc Augé definisce come “tempo puro”. In questo senso, la strada, quella strada - con il portato di una storia millenaria che sembra improvvisamente accelerata e come condensata all’alba della nuova modernità, per poi rapidamente depotenziarsi fino a ridursi per alcuni tratti a poco più di una traccia e a qualche rovina – costituisce l’altra ossessione che muove la ricerca di Olivier Paravel, fino a saldarsi con la prima in un unicum dall’alta valenza simbolica, per cui la strada diviene, è, essa stessa figura del tempo, che fugge e da cui fuggire.

La luce della stagione invernale potenzia la scelta espressiva del b/n, dal sottile potere evocativo che rinvia al gioco dell’immaginazione, all’ombra lieve di una rêverie o a un dolente e pungente sentimento di melanconia. Non attraversa tuttavia questi scatti la nostalgia, come desiderio o tensione al ritorno al tempo mitico dei favolosi ’60, costruzione letteraria o massmediatica. Perché: “Che cos’è una strada che muore? Un discorso concluso, una frase finita? Una strada…che riprende la storia dall’inizio…partire?” (Dominique Paravel, in Catalogo.)

Catalogo e Libro d’Artista in Mostra

Olivier Paravel, nato a Lione,  vive e lavora a Valence- Si è occupato di archeologia e di studi storici, con alcuni soggiorni in Italia (Roma, Venezia). Si interessa alla fotografia professionale da una decina d’anni, nel corso dei quali ha esposto in numerose mostre, in particolare a Valence. Nel 2007 la sua prima personale Venise;  partecipa poi alle collettive Aube d'hiver  (2011), Solitude (2012), Artisans et commerçants (2013), nell’ambito degli Incontri di fotografia della città di Chabeuil.
Attualmente ha in corso un complesso lavoro fotografico sulla città di Lione, pretesto per una riflessione/presa di coscienza sui legami tra artista e città, dove la storia dell’una si intreccia e si mescola con quella dell’altro.

 

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