IL DIPINTO SCONOSCIUTO 
                  Alle Gallerie dell’Accademia di  Venezia, dal 29 agosto è in visione il dipinto del Tiziano “La fuga in Egitto". 
                  “La fuga in Egitto e la grande pittura veneta” è infatti il sottotitolo de “Il Tiziano mai visto”. 
                    L’opera capitale dell’attività  giovanile del pittore cadorino giunge a noi dall’Ermitage, dopo un lunghissimo  restauro ed è accompagnata da un gruppo di dipinti dei grandi protagonisti del  rinascimento veneziano come Giovanni Bellini, Giorgione, Lorenzo Lotto,  Sebastiano del Piombo e Dürer. 
                                      La mostra, curata  intelligentemente da Irina Artemieva e da Giuseppe Ravanello, offre a studiosi  e non la personale visione che il pittore intese proporre, traendo frutto da  precedenti esperienze della pittura veneziana dei grandi maestri.  
                    Tutto questo  avvenne in un momento cruciale del suo percorso artistico quando lasciando la  bottega del vecchio Bellini, passò per quella di Giorgione.  
                                      Ho avuto modo di vedere questa  grande tela e debbo dire di aver trovato alcune difficoltà iniziali nel  riconoscere la pittura di Tiziano. Ma dopo un’attenta visione, si riesce a  notare come la composizione abbia attraversato diverse fasi. I colori veneziani  degli abiti ben si amalgano con il paesaggio di carattere settentrionale. 
                                      Il suggerimento che,  modestamente, mi permetto di dare è che  essendo questa un’occasione unica  per vedere il dipinto che ritornerà all’Ermitage vale la pena di venire a  vederlo. Oltreché rimane interessante notare, attraverso la tela tizianesca,  come le influenze dei suoi diretti maestri (Bellini e Giorgione), siano state  determinanti in Tiziano per la raffigurazione dei paesaggi naturali e  l’esistenza in essi dell’uomo. Infatti, il significato dominante di questa  grandiosa decorazione è il paesaggio e tutte le figure sono state dipinte sopra  al paesaggio. 
                                      Il catalogo edito da Marsilio e  riccamente illustrato è corredato da incisivi scritti di Giuseppe Ravanello e Adriano  Marinz. 
                                      Felice visione a tutti. 
                    
 
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