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UN GIOIELLO RITROVATO

Massiccia e solenne si erge la facciata della Chiesa del SS. Nome di Gesù più nota come “il Gesù”, chiesa madre dell'ordine religioso della Compagnia di Gesù fondata da S. Ignazio nella metà del XVI secolo.

L'edificio fu costruito pochi anni dopo la morte del Santo demolendo una precedente chiesetta intitolata a S. Maria della Strada ed utilizzando aree edilizie degli Altieri e degli Astalli.

La costruzione fu iniziata dal Vignola e portata avanti da Giacomo della Porta mentre buona parte del finanziamento pervenne dal Cardinale Alessandro Farnese che ricorda orgogliosamente il suo intervento nella grande lapide che campeggia al centro della facciata. Nell'interno abbondano opere d'arte di vario genere e tra esse primeggia per sontuosità e grandezza il ciclo di affreschi che decora l'abside, la cupola e la volta della navata centrale, opera degli ultimi decenni del '600 di G.B. Gaulli detto il Baciccio.

La Chiesa è di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno pervenuta a seguito delle leggi eversive emanate dopo l'Unità d'Italia a danno di Ordini Religiosi. In locali decentrati dell'edificio ecclesiastico e dell'adiacente Casa Professa erano ospitate sette Congregazioni di laici che le usavano per le loro devozioni ed esercizi di culto; tra loro la Congregazione della Natività di Maria dell'Ordine dei Mercanti. La Congregazione, fondata nel 1594, per secoli ebbe sede in altri locali che però si rivelarono inadatti al punto che i soci fecero istanza a Papa pio IX che consentì l'uso di due stanze con volta a crociera poste in alto rispetto al piano della chiesa. Le due stanze furono unite e affrescate nel 1861 da due pittori di buona fama Cesare Mariani e Carlo Gavardini esponenti della corrente pittorica nota come “Purismo” ed allievi del massimo esponente di tale stile Tommaso Minardi.

Ognuno di loro dipinse nei due ambienti originari lunette con episodi della vita della Vergine e tondi nelle volte con effigi di Santi e Dottori della Chiesa; una serie di grottesche contornano gli affreschi e sono opera del poco noto Enrico Marini. La tecnica usata è ad affresco nelle parti superiori e a tempera nelle zone inferiori e rappresenta tendaggi. Lo stile è “Purista” e specie nel Gavardini si notano riferimenti alla pittura del '400, un disegno preciso, colori puri, smaltati, brillanti, con figure nette, solenni, espressive. Dopo un secolo e mezzo dall'affrescatura e dopo decenni nei quali la cappella era stata utilizzata in maniera impropria la pittura presentava fessurazioni, forse opera di dissesti statici, con uno spesso strato di sudiciume e fumo di candele finché nel 2011 per insistenza dei Gesuiti, con il finanziamento di benefattori e con la direzione della competente Soprintendenza sono stati effettuati lavori di restauro per diversi mesi con il risultato di rendere sicuri gli intonaci, pulire le superfici reintegrando ove necessario la cromia ad acquarello e restituendo alla Cappella il suo aspetto originario.

Con l'occasione è stata adattata a sede di una piccola esposizione di opere d'arte di proprietà della Compagnia di Gesù; nella Cappella oltre alla statua marmorea della Madonna posta su un bellissimo altare di marmi colorati sono esposte dodici statue bronzee di Apostoli di arte seicentesca; in due stanze che si raggiungono passando per una porticina dietro l'altare si trovano numerosi quadri devozionali e ritratti di Santi e di Gesuiti opere di pittori di buon nome all'epoca; le due stanze danno su un ballatoio che si affaccia sul presbiterio della chiesa con gradevole effetto scenico.

Il restauro è stato presentato il 3 aprile scorso in occasione del Concerto di Pasqua, che il Fondo Edifici di Culto organizza ogni anno in chiese di sua proprietà e di cui cura la manutenzione, e ha avuto grande concorso di pubblico.

 

maggio 2012
Roberto Filippi

 

Roma
piazza del Gesù - via degli Astalli

Informazioni:
tel. 06.697001
http://www.chiesadelgesu.org/

 

 

 

 

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