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I Borghese e l'Antico

Collezioni principesche

Raccogliere opere d’arte antiche o contemporanee è stata una costante abitudine delle classi dirigenti sin dai tempi remoti, gli imperatori romani e gli appartenenti alla classe senatoria collezionavano opere d’arte greche e copie della loro epoca; anche nel tanto contestato medioevo tale abitudine non si interruppe anche se accanto ai collezionisti c’era chi sbriciolava le statue nelle calcare per farne calce. Ma una vera e propria mania di raccogliere reperti antichi si sviluppò nel Rinascimento e continuò per almeno due secoli specialmente a Roma per opera di cardinali e di famiglie principesche, specie quelle che fornirono i Papi del XVII secolo: Barberini, Ludovisi, Odescalchi, Pamphili, Chigi, Borghese. Questi ultimi giunsero ad avere la più bella ed invidiata raccolta statuaria d’Europa e per le sue statue antiche e moderne e per i suoi quadri il Cardinal Nipote Scipione Borghese nei primi decenni del ‘600 fece costruire un bellissimo edificio nella sua Villa a Porta Pinciana; in essa trovarono posto le collezioni acquistate dai Ceoli e dal Della Porta, gli acquisti sul mercato antiquario e numerosissimi reperti rinvenuti in scavi nelle numerose tenute della famiglia. Come d’uso all’epoca, in maniera per noi inconcepibile, statue e frammenti venivano integrati, riparati, assemblati e parzialmente ricostruiti da valenti e specializzati scultori. Per quasi due secoli la Villa si arricchì di opere d’arte all’interno e all’esterno in quanto aveva tutte e quattro le facciate decorate di statue, busti e rilievi; anche nei rimaneggiamenti di metà ‘700 l’arredamento scultoreo mantenne il suo aspetto prioritario in quanto l’architetto Asprucci pose statue di grandi dimensioni al centro delle sale raccordando il soggetto scolpito con la decorazione pittorica della volta e delle pareti. Poi nel 1807 vi fu per la Villa un evento nefasto, Napoleone convinse il cognato Camillo Borghese, marito di Paolina, a vendere gran parte del patrimonio marmoreo dell’edificio; desiderio dell’Imperatore era di nobilitare il suo recentissimo Impero ricollegandolo alle antiche glorie di Roma di cui Napoleone amava considerarsi erede. L’antiquario Visconti e il Direttore del Louvre Denon spinsero l’Imperatore ad offrire a Camillo la colossale somma di 13 milioni di franchi di cui effettivamente versati 8 e così con vari convogli via terra le opere, circa 700 di cui solo recentemente si è riusciti a ricostruire l’inventario, giunsero al Louvre, dove rimasero anche dopo la caduta di Napoleone in quanto regolarmente acquistate e non requisite o predate. Camillo cercò di rimediare i danni spostando nella Villa statue e manufatti marmorei provenienti da altre ville e palazzi familiari dando alla Villa Borghese l’aspetto che si è conservato fino ai nostri giorni dopo che l’edificio e l’intero parco sono passati rispettivamente allo Stato ed al Comune all’inizio del ‘900. A seguito di un accordo tra la Galleria e il Louvre circa una sessantina di statue ed altri manufatti marmorei torneranno per quattro mesi a Roma dove saranno ospitati nella Villa Borghese riprendendo il posto che avevano due secoli fa; si tratta di opere famose della statuaria antica come l’Ermafrodito dormiente, il Centauro cavalcato da Amore, Sileno e Bacco fanciullo, le Tre Grazie, ritratti colossali di Marco Aurelio e Lucio Vero, varie statue di Venere, il Vaso Borghese. Al piano terra le varie statue riprenderanno il posto che avevano nella ristrutturazione settecentesca dell’Asprucci mentre le opere che le hanno sostituite verranno sistemate diversamente, al primo piano si è cercato invece di mantenere il carattere che volle il Cardinal Scipione. Il “rientro” delle opere scultoree è un evento culturale di elevata valenza e per quattro mesi i visitatori potranno ammirare la Galleria come appariva due secoli fa, apprezzata ed amata da tutto il mondo colto d’Europa. L’evento oltre che dal catalogo verrà ricordato da supporti elettronici.
La mostra è stata organizzata dalla Soprintendenza di Roma con la collaborazione del Museo del Louvre e coordinata da MondoMostre.

gennaio 2012

Roberto Filippi

I Borghese e l'Antico

Dal 7 dicembre 2011 al 9 aprile 2012
Galleria Borghese
piazza Scipione Borghese 5

Orario:
da martedì a domenica ore 9,00/19,00

Prenotazione obbligatoria tel. 06/32810

Catalogo Skira

 

 

 

 

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