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BATTAGLIE A COLORI

 

Nei secoli scorsi i pittori dipingevano diversamente da quanto poi si è fatto dalla metà dell’800 ai giorni nostri; secondo gli attuali schemi l’artista opera seguendo le sue inclinazioni., il suo istinto, i suoi sentimenti, la sua visione delle cose, un tempo invece era molto più soggetto ai desideri e ai gusti della committenza a sua volta spesso influenzata dalle mode del momento. Tra il ‘600 e il ‘700 si svilupparono diversi generi di pittura a cui si dedicarono pittori specializzati; accanto alla pittura di soggetto religioso preponderante dal medioevo e richiesta da una committenza per lo più ecclesiastica e a quella di soggetto storico o mitologico preferita dalla nobiltà cominciò a svilupparsi un tipo di arte che incontrava i gusti dei ceti borghesi emergenti soprattutto nel Nord Europa. Si trattava di quadri ad olio di formato non grande, preferito per l’arredamento di sale e saloni di rappresentanza spesso con funzioni di sovrapporta, avente dei soggetti di tipo quasi standardizzato. Si ebbe la pittura di paesaggio campagnolo, sia reale che di fantasia, di ambiente marino con navi e porti, di scorci di rovine, di scene di genere con personaggi ambientate in città o in campagna , tipologia in cui si distinse un gruppo di pittori chiamati bamboccianti. Un altro genere di pittura che nel ‘600 godette di grande popolarità e diffusione fu quello che mostrava scene di battaglia, specie equestre, con alcuni combattenti in primo piano e molti altri sullo sfondo, con viluppi di uomini e cavalli, balenio di sciabole e corazze, sventolio di bandiere. Ai pittori specializzati in questo genere d’arte è dedicata, a cura della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Lazio, una mostra nel suggestivo scenario della Villa d’Este a Tivoli con l’esposizione di sessanta dipinti di varia provenienza. Il tema della “battaglia” era presente già da tempo con opere come l’affresco di Raffaello e aiuti “la Battaglia di Ponte Milvio“ nelle Stanze del Vaticano e quelli del Cavalier d’Arpino, dell’inizio del ‘600, nel Palazzo dei Conservatori in Campidoglio, ma è verso la seconda metà del XVII secolo che il genere ebbe ampia diffusione iniziando prima con artisti di provenienza nordica e poi con molti italiani spesso di origine meridionale come Salvator Rosa. Tra i vari quadri esposti figurano opere del Manciola, un fiammingo privo di una mano di nome Vincent Andriaensen, di Jacques Courtois, noto come” il Borgognone delle Battaglie”, del Napoletano Aniello Falcone, di Michelangelo Cerquozzi, di Francesco Monti detto il Brescianino, di Ilario Spolverini, di Antonio Tempesta, del pittore di area veneta Francesco Antonio Simonini. Battaglie su battaglie in un susseguirsi di cavalli e bandiere, di morti e feriti, in guerre colorate e vivaci che sembrano rappresentazioni teatrali e quasi fanno dimenticare la triste realtà della guerra.

INFO:

I BATTAGLISTI
La pittura di battaglia dal XVI al XVIII secolo

Dal 16 giugno al 30 ottobre 2011

Tivoli (Roma)Villa D’Este

Orario:
da martedì a domenica
dalle 8, 30 ad un’ora prima della chiusura del monumento

Informazioni:
Tel. 0774/335850
www.villadestetivoli.info

Catalogo.
De Luca Editori d’Arte

 

giugno 2011

Roberto Filippi

 


Tosca Piccola lirica

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