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Il Dado di Farnese

 

Una filastrocca seicentesca romana così elencava i più bei palazzi della città: “lo Scalone di Gaetano (Palazzo Caetani ora Ruspoli a Largo Goldoni) il Portale di Carbognano (Palazzo dei Colonna di Carbognano al Corso ora non più esistente), il Cembalo di Borghese, (il Palazzo così noto per la sua forma trapezoidale), il Dado di Farnese. Il grandioso edificio fu iniziato negli ultimi anni del ‘400 a cura del giovane Cardinale Alessandro Farnese, fratello di Giulia amante di Papa Alessandro VI Borgia, che acquistò alcuni modesti caseggiati sulla piazza, nel 1517 intervenne Antonio da Sangallo il Giovane che gettò le fondamenta dell’attuale palazzo continuando i lavori sino alla sua morte nel 1546; Alessandro, divenuto Papa con il nome di Paolo III, commissionò i lavori a Michelangelo che intervenne sul cornicione e sul balcone centrale costruendo la galleria al primo piano che si svolge al di sopra del cortile porticato. Nel 1549 continuò i lavori il Vignola mentre gli interni venivano fatti decorare dai cardinali Ranuccio ed Alessandro nipoti del Papa. La Sala dei Fasti Farnesiani fu affrescata dal Salviati e da Taddeo Zuccari mentre a fine ‘500 il Cardinal Odoardo chiamò i Carracci a decorare la celebre Galleria; opere d’arte mobili ed una insigne collezione di antichità archeologiche riempivano tutte le sale del palazzo. L’edificio fu però abitato saltuariamente dai Farnese, trasferitisi a Parma, e spesso affittato ad ambasciatori, specie francesi. Nel 1731 la famiglia si estinse e l’ultima principessa sposò il Re di Spagna, tutto il patrimonio farnesiano passò ai discendenti, i Borbone di Napoli e di Parma che spogliarono il palazzo di gran parte delle sue opere d’arte che finirono in gran parte a Napoli ed anche a Parma e all’estero. Dopo l’impresa dei Mille nell’edificio riparò esule Francesco II che da lì guidò la reazione legittimista e il brigantaggio nell’Italia Meridionale. Dopo vari passaggi, l’edificio di proprietà dello Stato Italiano è stato concesso in uso alla Repubblica Francese che vi ha posto la sua ambasciata. Il Dado è un imponente edificio quadrangolare di tre piani con un ampio vestibolo a tre navate con dodici colonne ed una volta con finissimi stucchi che da su un cortile porticato dove un tempo si trovavano alcune gigantesche statue marmoree romane. Per ricostruire l’immagine del Palazzo prima della sua spoliazione l’Ambasciata di Francia e il nostro Ministero per i Beni e le Attività Culturali attraverso l’opera del prof. Buranelli e dell’arch. Cecchi hanno organizzato la mostra “Palazzo Farnese. Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia” che ripercorre la storia del palazzo e ripropone l’arredo quale era secoli fa attraverso l’esposizione di circa 150 opere tra dipinti, statue, disegni, monete, ceramiche, arazzi. La mostra si svolge attraverso cinque secoli dai primi anni del Rinascimento all’ormai lunga permanenza, 135 anni, dell’Ambasciata. Il grande cortile è arricchito da grandi gigantografie di due Ercole e di due Flora i cui originali un tempo si trovavano fra le arcate insieme ad una statua di Apollo in porfido e marmo nota nel ‘500 come “Roma Trumphans”, nel giardino posteriore spicca l’immagine del “Toro Farnese” imponente gruppo marmoreo ora al Museo Archeologico di Napoli. Salendo al piano nobile due statue di barbari prigionieri fiancheggiano, come un tempo, l’ingresso alla Sala Grande, la successiva Sala dei Fasti Farnesiani, studio dell’Ambasciatore, sarà visitabile solo il sabato e la domenica. Inizia poi la vera e propria mostra aperta dal ritratto di Tiziano di Paolo III dallo sguardo grifagno e dalla grande barba bianca attorniato dalle immagini di membri della sua famiglia, seguono dipinti e statue provenienti da musei italiani ed esteri poi si entra nella Galleria dei Carracci preceduta da vetrine contenenti disegni preparatori. Nel Camerino di Ercole un grande dipinto dell’Eroe al bivio tra Virtù e Vizio, di mano carraccesca si confronta con una più tarda copia affrescata nella volta. Una sala racconta la storia dell’Ecole francaise de Rome, ospitata nel palazzo, e mostra le immagini dei vari studiosi che l’hanno diretta. Una curiosità è lo “studiolo” del Museo di Ecouen, bellissimo mobile della fine del ‘500 destinato ad ospitare collezioni di monete una selezione delle quali si trova nella saletta adiacente. Busti di imperatori romani, un quadro di Sebastiano del Piombo un paio di El Greco, due Arazzi provenienti dal Quirinale completano la rassegna varia ed interessante.
La visita potrà avvenire solo su prenotazione.

12 gennaio 2010
Roberto Filippi

Informazioni:

Roma

Palazzo Farnese
via Giulia 186

Palazzo Farnese.
Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia

Dal 17 dicembre 2010 al 27 aprile 2011

Orario: lunedì e mercoledì 9,00/19,00 - da giovedì a domenica 9,00/21,00 - chiuso il martedì

Prenotazione 06/32810 - La visita potrà avvenire solo su prenotazione.

 

 


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